Trading Rame: Investire nel Rame con i CFD [2023]

L’analisi degli asset è una fase di estrema importanza per investire nel trading online.
Uno dei compiti principali del trader è, appunto, conoscere alla perfezione ogni singolo aspetto dell’asset, con cui si è scelto di investire.

È necessario reperire più informazioni possibili, e leggere tutti gli aggiornamenti sui principali fatti, che riguardano quello specifico asset.

Ogni piattaforma di trading binario offre i propri asset, ma si dividono in quattro grandi categorie: materie prime, dette anche commodities; le coppie di valute; i maggiori indici; e infine i titoli azionari di società quotate nel mercato borsistico.

Per quanto riguarda le materie prime, vengono suddivise tra materie prime soft, ovvero quelle che vengono allevate o coltivate, e materie prime hard, ovvero quelle che vengono estratte dalla terra.

In quest’articolo, ci concentreremo su una particolare materia prima di tipo hard, ovvero il rame, uno dei metalli più utilizzati al mondo.

Il Rame: definizione

Fra i metalli non ferrosi più usati nel mondo, il rame viene al secondo posto dopo l’alluminio.

Il rame allo stato puro contribuisce solo per l’1% alla produzione mondiale, che si aggira (1997) sui 10,5 milioni di t. I principali giacimenti sono in Cile, USA, Canada, Indonesia, Australia, Perù e Cina e contribuiscono per oltre il 70% alla produzione mondiale.

L’industria del rame presenta una struttura varia: Stati Uniti e Canada posseggono grandi società multinazionali che controllano tutte le fasi, dall’estrazione della materia prima alla distribuzione del prodotto finito.

Cile, Perú, Zambia e Zaire (Paesi che sul rame fondano in maggiore o minor misura la loro economia) si sono uniti formando un consorzio di esportazione (CIPEC), che controlla quasi la metà del commercio mondiale, allo scopo di garantirsi un’equa remunerazione delle materie prime fornite.

Anche in questo settore si è ormai infranto il precedente equilibrio poggiato su condizioni molto favorevoli per gli importatori, mentre gli esportatori potevano godere solo in minima parte della ricchezza prodotta. Il mercato non ha ancora assunto posizioni stabili; sono sempre molto potenti le grandi multinazionali statunitensi.

Il commercio internazionale del metallo è piuttosto vivace; i principali importatori sono Germania, Gran Bretagna, Francia, Giappone, Italia, Belgio; i principali esportatori sono Zambia, Cile, Canada, Zaire, USA. L’andamento del mercato del rame può esser preso come termometro della situazione politico-economica internazionale, ma risente notevolmente anche di manovre speculative.

Il prezzo infatti è influenzato non solo dal tenore del minerale e dai costi d’impianto, ma anche dalla situazione politica internazionale.

Grafico e andamento Rame in tempo reale

Il caso particolare del rame

In primis, il rame è un materiale largamente diffuso nei processi industriali sia nel settore privato che in quello pubblico; a differenza di altri metalli più preziosi, è il principale protagonista nella realizzazione di grandi opere, per esempio viene utilizzato nei trasporti di gas e di acqua potabile, ma non solo, anche nell’industria in generale e nella coniazione di monete.

Le molteplici e buone qualità lo rendono uno dei metalli più ricercati, anche perché ha un prezzo inferiore agli altri.

Lo scambio finanziario del rame avviene soprattutto al London Metal Exchange (LME), ma viene anche scambiato, in quantità minori, anche al New York Mercatile Exchange (NYMEZ) e allo Shanghai Futures Exchange (SFE).

La Cina è il maggiore consumatore di rame, con circa il 40% del fabbisogno mondiale, a seguire viene il Giappone.

Come investire nel rame?

Si può investire sul rame attraverso tre strumenti finanziari: con contratti a temine Futures, con prodotti derivati come i CFD, e con le opzioni binarie. In questo paragrafo, ci soffermeremo su quest’ultime.

Tra le varie materie prime ne esistono alcune che vengono ritenute particolarmente convenienti per fare trading binario, grazie alla loro volatilità, che offre ai trader diverse opportunità di investimento. Il rame sicuramente rientra tra gli asset più apprezzati dai trader che cercano rendimenti sia nel breve, che nel lungo periodo.

Da un’attenta analisi dei grafici storici è possibile evidenziare che nel corso degli ultimi anni, il prezzo del rame ha avuto un andamento molto simile per certi aspetti a quello dell’oro: dopo una forte tendenza al rialzo, nel 2008 c’è stato invece un crollo, causato dall’ultima crisi, che ha avuto effetti negativi sulla produzione industriale e, di conseguenza, una diminuzione della domanda di materie prime.

Dal 2011 la quotazione del rame è tornata verso un livello corretto, dal 2014 si assiste a un drastico calo, fino ad arrivare a oggi, e vedere che dopo le elezioni di Trump c’è stato un elevato riscontro positivo, con un rialzo settimanale di oltre il 10%, e un recupero totale dai minimi pluriennali di gennaio di quasi il 30%.

Detto questo, bisogna investire nel trading CFD, utilizzando sempre una piattaforma sicura e affidabile ed essendo in grado di interpretare i grafici e le quotazioni in tempo reale.

Gli elementi che influiscono sul prezzo del rame

Se si sceglie di investire sul rame bisogna considerare tutti i fattori che possono incidere sulla quotazione del rame.

Per prima cosa è necessario tenere conto dell’offerta, ovvero chi vende il rame?

I maggiori estrattori di questa materia prima sono Perù, Cina e soprattutto Cile, di conseguenza i maggiori avvenimenti sociali, politici ed economici, che riguardano questi Paesi possono ricadere sulla valutazione del rame.

Mentre, per quanto riguarda la domanda, ovvero chi acquista, bisogna, invece, conoscere quali sono gli Stati che ne fanno un maggiore utilizzo: e sono il Giappone e la Cina, quest’ultima risulta essere nel podio dei produttori, ma detiene, come abbiamo accennato in precedenza, anche il primato per le importazioni.

Quindi, la stabilità economica della Cina e lo stato di salute dell’industria nipponica, soprattutto quella elettronica, possono influenzare il prezzo del rame.

Infine, il trader deve considerare anche l’incremento della domanda proveniente dai Paesi in via di sviluppo.

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