Negli ultimi tempi, nonostante l’andamento dei mercati non sia proprio positivo causa pandemia di Covid-19 e l’attuale guerra in Ucraina, il trading online è sempre più utilizzato, milioni di investitori grazie alla diffusione di piattaforme di trading online affidabili e semplici da utilizzare come eToro, Fineco e XTB, si cimentano in questa attività, che se affrontata con le giuste basi e i giusti strumenti, può portare notevoli soddisfazioni sia personali che economiche.
Gli strumenti di trading più utilizzati dai trader professionisti sono gli indicatori di trading.
Migliori indicatori di trading
Ad oggi i migliori indicatori di trading utilizzati dai trader professionisti, sono:
- 🥇 Oscillatore Stocastico
- 🥈 Oscillatore CCI
- 🥉 Oscillatore MACD
- 🏅 Oscillatore OBV
- 🏅 Oscillatore SMI
- 🏅 Oscillatore Envelope
- 🏅 Oscillatore Trix
- 🏅 Oscillatore Average True Range
- 🏅 Oscillatore Chaikin Money Flow
- 🏅 Oscillatore Choppines
- 1 Migliori indicatori di trading
- 2 Cosa sono gli indicatori di trading e come funzionano?
- 3 Oscillatore Stocastico
- 4 Oscillatore CCI: Commodity Channel Index
- 5 Oscillatore MACD Moving Average Convergence/Divergence (MACD)
- 6 Oscillatore OBV
- 7 Oscillatore RSI
- 8 Oscillatore SMI Ergodic Indicator
- 9 Oscillatore Envelope
- 10 L’indicatore Williams Percent Range
- 11 L’indicatore Trix
- 12 Oscillatore Average True Range
- 13 Oscillatore Chaikin Money Flow
- 14 Oscillatore Choppiness
- 15 Oscillatore KST
- 16 Oscillatore Parabolic SAR
- 17 Oscillatore Relative Vigor Index
- 18 il Bollinger %B
- 19 I Canali di Donchian
Cosa sono gli indicatori di trading e come funzionano?
In questo articolo, esploreremo gli indicatori di trading più famosi e come utilizzare questi strumenti per ottenere successo nel trading online. Gli indicatori di trading sono strumenti che forniscono informazioni sui prezzi e sulle tendenze dei mercati finanziari. Esistono moltissimi indicatori di trading, ma i più comuni includono indicatori di analisi tecnica come “le medie mobili”, “le bande di Bollinger“, “l’oscillatore stocastico” e “l’indice di forza relativa (RSI)”.
Gli indicatori di analisi tecnica aiutano i trader a identificare le tendenze del mercato e a individuare i punti di ingresso e uscita.
Un altro tipo di indicatore di trading sono gli indicatori di volume, come “l’indice di volume positivo e negativo”, che forniscono informazioni sulle attività di acquisto e vendita di un particolare strumento finanziario. Inoltre, ci sono anche gli indicatori di volatilità, come “le bande di Keltner” e “le bande di volatilità”, che misurano la variazione dei prezzi.
L’oscillatore o indicatore di trading è uno strumento utilizzato nell’analisi tecnica per studiare le oscillazioni del mercato. Come conseguenza dell’enorme sviluppo che questa disciplina ha avuto negli ultimi settant’anni ne sono stati creati numerosi e differenti di cui vi proponiamo una lista molto corposa in questa sezione. Indicatori e oscillatori restano comunque un aspetto secondario, cioè devono essere sempre subordinati all’analisi principale dei grafici. Molti oscillatori sono simili fra loro, vengono solitamente collocati sul fondo dei grafici e hanno generalmente un andamento contenuto in una banda orizzontale nonostante i prezzi si muovano a rialzo, a ribasso o lateralmente.
Importante da sottolineare il fatto che i minimi e massimi degli oscillatori coincidono con quelli segnati sul grafico.
In linea di massima si possono identificare tre situazioni in cui l’oscillatore risulta molto utile:
- quando il suo valore raggiunge l’estremità superiore o inferiore della propria banda di oscillazione; questo segnala che il mercato si trova in una situazione di ipercomprato o ipervenduto segnalando che la tendenza dei prezzi è troppo “tirata”;
- quando si verifica una divergenza tra gli oscillatori e la tendenza dei prezzi in posizione estrema; questa segnala una forte pericolosità della situazione;
- il passaggio oltre la linea del valore intermedio che divide la banda orizzontale in due parti uguali può dar luogo a segnale molto importante nella direzione della tendenza del prezzo.
Oscillatore Stocastico
L’oscillatore Stocastico è molto conosciuto dai trader, chiunque si approcci al trading online non può non conoscere questo utilissimo strumento di analisi tecnica. L’oscillatore Stocastico è uno di quegli strumenti di analisi algoritmica maggiormente utilizzato dagli specialisti del settore finanziario.
L’Oscillatore Stocastico è nato grazie ad un’intuizione di George Lane nel 1970, l’analista tecnico Lane fu una figura di grande importanza nel campo dell’analisi tecnica.
George Lane e il suo gruppo di lavoro elaborarono questo oscillatore in modo molto intuitivo, l’analista Lane scrisse in un suo famoso articolo all’interno di Stock e Commodities : “che non tutti gli indicatori presenti in quel periodo storico funzionassero, ma ammettendo che certi strumenti in via di sperimentazione erano utili anche per studiare l’economia“.
L’intuizione alla base dell’oscillatore Stocastico è semplice ma geniale
L’oscillatore Stocastico è forse il migliore strumento per individuare zone di ipercomprato e ipervenduto, da cui anticipare le inversioni.
La struttura dell’Oscillatore Stocastico
L’oscillatore è strutturato da 2 curve, posti al di sotto dei grafici borsa: %K e %D, che oscillano tra 0 e 100, con linee tracciate a 20 e 80 che rappresentano l’estremità superiore e inferiore del range.
L’oscillatore Stocastico ha quattro elementi fondamentali:
- %K: E’ una linea che si ottiene mettendo in relazione il prezzo di chiusura con un certo range di prezzo, in un determinato periodo;
- %D: E’ definita come la linea che rappresenta la media mobile;
- Livellatura o rallentamento: E’ un parametro tecnico utile al calcolo dell’Oscillatore;
- Due assi orizzontali: Uno ha un valore 80 e uno ha valore 20, questi due valori delimitano le aree di ipercomprate e ipervenduto.
Grafico a candele giapponesi
I prezzi di questo strumento finanziario, tendono a chiudere nella parte alta della banda di ipercomprato, quando in presenza di una tendenza rialzista, al contrario per la banda di ipervenduto, quella inferiore.
Le tipologie dell’Oscillatore Stocastico
L’oscillatore Stocastico vanta di avere tre tipologie di utilizzo, di seguito le spiegheremo in modo dettagliato.
Le tre tipologie di oscillatore stocastico:
- Veloce;
- Lento;
- Full optional.
Veloce: nella versione veloce l’Oscillatore è basato sulla formula originaria concepita da Lane, nell’oscillazione veloce, la formula %K è calcolata in relazione la percentuale di prezzo e di chiusura tramite un determinato range di prezzo a 14 periodi. La linea %D invece è in conseguenza della media mobile di %K. la versione veloce è criticata perché in questo modo l’oscillatore è troppo reattivo e di difficile applicazione.
Lento: In questa modalità l’Oscillatore ha abbassato la sua reattività, la %K è data da una media mobile a 3 periodi della linea %D dell’oscillatore veloce, in sintesi lo Stocastico lento è un derivato di quello veloce, perché è da quello veloce che si calcola il suo valore.
Full optional: Questa è un versione dello stocastico lento, qui troviamo la possibilità da parte del trader di personalizzare l’Oscillatore, tramite la modificazione dei parametri della linea %K e %D cambiandone i periodi.
Queste tre tipologie funzionano in modo simile, ma per lo più la maggior parte dei traders quando approcciano l’operatività con questo strumento, fan riferimento allo stocastico lento.
In ogni grafico adoperato, i punti dati che formano la curva %K, rappresentano il punto in cui il mercato chiude in ogni periodo, in relazione alla distanza dei massimi e minimi, riferendosi agli ultimi 14 periodi utilizzati nell’indicatore.
Grafico a candele giapponesi
Formula matematica dell’Oscillatore Stocastico
Grazie ai broker online non dovrete calcolare voi la formula matematica perché ci sarà la piattaforma che lo farà al posto vostro.
Ci troviamo difronte ad una misura di quantità del moto del mercato, in base alla quale: % K = 100 * [(CHIUSURA – MINn) / (MAXn – MINn)]
MINn = minimo degli ultimi n giorni
MAXn = massimo degli ultimi n giorni
CHIUSURA = prezzo di chiusura odierno
La curva %D è una media mobile semplice a 5 periodi della %K; per ottenere segnali più veloci si può cambiare il periodo della media mobile per l’indicatore, optando per esempio all’utilizzo di una media a 3 periodi della linea %K.
I traders utilizzano l’oscillatore cercando di individuare i livelli di ipercomprato / ipervenduto del mercato. Nel caso in cui le curve che compongono l’indicatore superano 80 ci troviamo in una situazione potenzialmente di ipercomprato, se al di sotto di 20 è un mercato potenzialmente ipervenduto.
George Lane, lo sviluppatore dell’indicatore, suggerisce l’attesa della curva %K per il trading, al di sotto dello o al di sopra della banda 80 o 20, segnale che la dinamica del mercato sta invertendo.
Un’altra modalità che gli operatori hanno a disposizione per adoperare l’indicatore è quello di prendere in esame l’incrocio della %K e la %D: Quando la %K, più veloce, incrocia la %D, più lenta, potrebbe verificarsi un rialzo del mercato. Quando invece la %K incrocia sotto la %D è un probabile trovarsi difronte ad una tendenza ribassista.
Dato che spesso i segnali potrebbero dimostrarsi fallaci, molti commercianti sono soliti utilizzare questa strategia in combinazione con altri indicatori, per avere così una doppia conferma.
Come i traders utilizzano l’Oscillatore Stocastico
Di seguito una breve sintesi su come molti dei più famosi esperti del settore finanziario usano l’Oscillatore Stocastico.
- Il primo modo di utilizzo dell’Oscillatore Stocastico, risulta quello di analizzare le divergenze tra la direzione dell’indicatore ed il prezzo. Sono tanti i traders che scelgono di attendere l’incrocio sotto la banda 80 o sopra la 20 prima di entrare in un trade su divergenza.
- Il secondo modo di cui si avvalgono i traders per servirsi di questo indicatore, è guardare l’incrocio della %K e la %D. Quando la %K, che è più veloce, incrocia la %D, che è più lenta, è un segno che il mercato potrebbe prendere la via del rialzo, viceversa quando la %K incrocia sotto la %D è un probabile segnale ribassista.
- Il terzo modo in cui gli operatori finanziari impiegano questo indicatore è per guardare le divergenze tra direzione dell’indicatore e del prezzo. Per ulteriore conferma, molti traders attendono l’incrocio sotto la banda 80 o sopra la 20 prima di entrare in un trade su divergenza.
I traders il più delle volte sono soliti adoperare sia il sistema stocastico che l’RSI in contemporanea per ricevere segnali operativi più sicuri.
Stocastico ed RSI sono molto simili come natura, tant’è che molti traders li utilizzano in combinazione per conferma dei segnali operativi.
In sintesi l’Oscillatore Stocastico viene usato:
- Per individuare situazioni di ipercomprato e ipervenduto;
- Verificare i segnali di acquisto e di vendita;
- Individuare le possibili divergenze tra l’andamento dei prezzi e quello che dice l’oscillatore.
Oscillatore CCI: Commodity Channel Index
Il commodity channel index è un oscillatore che si basa sull’assunzione che il mercato si muova tra un minimo e un massimo mantenendo un certo intervallo di tempo tra questi due valori.
L’ideatore di quest’indice ha proposto di utilizzare 1/3 di questo ciclo come periodo di osservazione: così se tra un massimo e un minimo passano 60 giorni allora l’oscillatore va impostato a 20 periodi. L’oscillatore si ottiene confrontando il prezzo attuale con una media mobile in un certo periodo di tempo (quella di prima) e normalizzare dopo i valori ottenuti utilizzando un divisore basato sulla deviazione media.
La costruzione avviene così:
- calcolare l’ultimo prezzo tipico: (Chiusura + Massimo + Minimo) / 3;
- calcolare la media mobile semplice a 20 periodi del di questo prezzo;
- calcolare la deviazione media di questo prezzo;
- alla fine si ha l’indice costruito come: (prezzo tipico x media mobile) / (0,015 x deviazione media)
La costante serve a far sì che approssimativamente il 70-80% dei valori del CCI si trovi compresa nella zona -100 e +100.
Il CCI quindi si muove al di sopra e al di sotto dello zero; la percentuale di valori dell’oscillatore compresi nell’intervallo -100/+100 dipenderà dal numero di periodi impostati: un CCI più corto sarà molto più volatile e conseguentemente avrà una più piccola percentuale di valori compresi in quell’intervallo; al contrario più periodi saranno presi in considerazione più alta sarà la percentuale di valori contenuti nell’intervallo.
Dal punto di vista tecnico questo indicatore va “utilizzato” con quei titoli che, storicamente, si sono dimostrati coerenti con le indicazioni dello stesso.
Queste indicazioni, infatti, sono molto differenti dal RSI o dal MACD.
- Se l’indicatore supera 100 allora è il momento di comprare e di tenere la posizione fino a che tale indice rimane sopra questa soglia.
- Se l’indicatore scende sotto – 100, invece, è il momento di vendere e di tenere la posizione fino a che tale indice vi rimane.
Può essere, quindi, un valido conforto per quei titoli che si sono dimostrati sensibili all’oscillatore e per i quali si hanno dei dubbi grafici o su altri oscillatori.
Oscillatore MACD Moving Average Convergence/Divergence (MACD)
Quando una persona decide di investire in strumenti finanziari altamente speculativi come il mercato forex è necessario utilizzare delle strategie per poter ottenere dei profitti, anche elevati.
Le strategie di trading sono un insieme di norme predefinite, che ogni trader dovrebbe seguire, e che permettono di prevedere in anticipo, il momento più ottimale per investire sul mercato di riferimento. Un trader può sfruttare le strategie, nella maggior parte dei casi, grazie all’utilizzo di specifici indicatori.
In questo articolo tratteremo di un indicatore di estrema importanza di convergenza e divergenza delle medie mobili, ovvero il MACD o Moving Average Convergence/Divergence di quest’ultime, per poter interpretare il corso di uno specifico trend (rialzista o ribassista).
Il MACD viene definito come l’indicatore più versatile per le strategie di trading online.
Un altro degli indicatori più utilizzati nel trading online è sicuramente l’INDICATORE DI CONVERGENZA E DIVERGENZA DELLE MEDIE MOBILI o Moving Average Convergence/Divergence (MACD).
Per analizzare questo oscillatore, vediamolo prima graficamente.
Il MACD come vedete è fatto da due linee e da un grafico a istogrammi.
Le più importanti sono le due linee:
- La linea blu è la linea MACD ed è data dalla differenza tra la medie mobili esponenziali dei prezzi di chiusura degli ultimi 26 e 12 periodi.
- La linea arancione, invece, è la linea del segnale ed è data dalla media mobile esponenziale a 9 periodi della linea MACD.
Gli istogrammi servono solo a segnalarci quant’è la differenza tra le due linee.
Dal punto di vista operativo
quando la linea MACD incrocia la linea del segnale dall’alto verso il basso è un segnale di vendita mentre quando la linea MACD incrocia la linea del segnale dal basso è un segnalo di acquisto.
Come vedete nel grafico sottostante trattandosi di medie l’indicazione non è “tempestiva” ma ritardata, tuttavia quasi sempre tra l’incrocio precedente e quello successivo il mercato mantiene un trend coerente con l’indicazione: questo è un buon indicatore per fare del trading automatico con i robot forniti dal mercato.
Naturalmente non sempre funziona: guardate ad esempio, dove ho indicato “falso segnale”, li saremmo entrati in acquisto a 1,2435 e usciti in vendita a 1,2415.
Tuttavia possiamo affermare che ha una buona affidabilità e percentuale di successo.
Questo oscillatore, come gli altri d’altronde, ha una grande utilità quando si comporta in maniera “divergente” rispetto all’andamento dei prezzi.
Se i prezzi scendono ma l’oscillatore ha un trend crescente allora questo trend decrescente dei prezzi non è così forte e, se abbiamo altri segnali di inversione, possiamo avere un conforto nella nostra visione.
Gli elementi principali dell’oscillatore MACD
L’indicatore MACD è formato da tre elementi principali, tra cui:
- Central line: si tratta di una particolare tipologia di grafico, ovvero un istogramma, rappresentato da alcune barrette, solitamente di colore verde;
- Fast line: detta anche MACD Line, è una media mobile che può essere tracciata, in genere, con una linea blu, calcolando la differenza tra due valori, tra EMA (Exponential Moving Average) a 12 periodi e EMA a 26 periodi;
- Signal line: è una media mobile esponenziale a 9 periodi, calcolata basandosi proprio sulla MACD Line, rappresentata solitamente da una linea rossa tratteggiata.
Queste linee interagiscono tra loro. Ma come?
La MACD Line e la Signal Line oscillano in modo costante attorno alla Central line; Quest’ultima è praticamente la linea dello zero e può essere un ottimo strumento per ricevere segnali di trading. Vediamo, nel prossimo paragrafo, come utilizzare questi segnali al meglio.
I maggiori utilizzi del MACD per ottenere i segnali di trading
L’indicatore MACD viene utilizzato dai trader, nella maggior parte dei casi, come:
- Come strumento di ricerca degli incroci tra la MACD line e la Signal line (che con la terminologia specifica, si chiamano “crossover”). Questo rappresenta l’utilizzo più comune dell’indicatore MACD;
- Come strumento per individuare le divergenze, che accadono nel momento in cui i prezzi vanno in una determinata direzione, nello specifico in rialzo o in ribasso, tra l’andamento dei prezzi e l’andamento dell’indicatore MACD.
- Come strumento per trovare i vari possibili incroci tra l’indicatore MACD e la Central line.
Il funzionamento e le caratteristiche dell’indicatore MACD
Non è difficile capire come visualizzare l’indicatore. Basta un semplice clic sul grafico e in pochi secondi è possibile ottenere i valori del MACD. Quindi, tutti possono utilizzare questo oscillatore, senza essere degli analisti esperti, perché il sistema è automatizzato, grazie al sistema di charting, che svolge tutti i calcoli opportuni.
Per quanto riguarda il funzionamento, è fondamentale sapere, però, che:
- Cquando la MACD line taglia in ribasso la Central line, si ottiene un segnale ribassista;
- quando la MACD line taglia in rialzo la Central line, si ottiene un segnale rialzista.
Avvertenze:
Bisogna valutare il possibile rischio, il MACD, come altri indicatori, talvolta può compiere valutazioni errate, cioè può sbagliare nella rilevazione di un certo segnale. Quindi, è consigliabile, compararlo con vari indicatori, ad esempio le Bande di Bollinger o l’indicatore RSI, etc, con l’intento principale di minimizzare il rischio.
Oscillatore OBV
Un indicatore utile, soprattutto con l’azionario, è l’On Balance Volume. Si tratta di un indicatore che mette in relazione l’andamento dei prezzi e quello dei volumi di scambio.
Per calcolarlo occorre sommare i volumi del giorno in questione al valore dell’indice OBV del giorno precedente, nel caso in cui si è avuto un aumento del prezzo oppure sottrarre i volumi del giorno in questione al valore dell’indice OBV del giorno precedente, nel caso in cui si è avuto un ribasso del prezzo.
Per ipotesi se oggi avessimo un prezzo in rialzo dovremmo prendere i volumi di oggi e aggiungerli all’OBV di ieri.
Potete osservare, da questo grafico, come l’andamento del prezzo in corrispondenza delle rotture di resistenze, l’indicatore schizzi verso l’alto rompendo anch’esso dei massimi precedenti:
Quindi l’utilizzo di questo indicatore è utile soprattutto come conferma di rotture di resistenze e supporti.
Oscillatore RSI
Uno degli indicatori più utilizzati nel trading online è sicuramente l’INDICE DI FORZA RELATIVA o Relative Strenght Index (RSI).
Questa è la formula per calcolare l’RSI. Come si può intuire si tratta di capire quanto è forte il sottostante rispetto a se stesso.Il numero di giorni x di solito utilizzato è 14, perché così pensato dal suo ideatore, ma nulla vieta di adottare più giorni o meno giorni a seconda che si voglia un indicatore “più lento” o “più veloce”. Tuttavia noi consigliamo l’utilizzo dell’indicatore con il numero classico in quanto il più utilizzato dai traders.
Adesso vediamo un grafico per parlare dell’utilizzo che si può fare dell’RSI e quali sono i valori da tenere in considerazione.
Se guardiamo, ad esempio, al grafico qui riportato possiamo vedere che esiste un’area, quella tra un RSI di 30 e 70 evidenziata. Quest’area è quella in cui l’RSI si trova in condizioni normali. I valori da valutare con attenzione, invece, sono le fuoriuscite da questi valori:
- Quando l’RSI supera il valore di 70 è detto IPERCOMPRATO e, di conseguenza, va considerato come in un momento di possibile discesa.
- Quando l’RSI va sotto i 30, invece, si dice IPERVENDUTO ed è, invece, in un momento di possibile rialzo.
Molto molto importanti sono le cd divergenze dell’andamento dell’RSI rispetto all’andamento del sottostante. Se guardiamo, ad esempio, all’ultima parte del grafico abbiamo che il sottostante è un in un trend discendente mentre l’RSI in un trend crescente.
Quindi il nostro consiglio operativo è:
se ci troviamo in un punto che, grazie alla vostra analisi grafica, voi considerate di possibile entrata E avete un RSI in divergenza rispetto al prezzo, quello è un buon punto di inversione del trend.
Nell’esempio qui sopra abbiamo che il prezzo è arrivato su un supporto di lungo periodo e l’RSI è in divergenza: noi consigliamo in questa situazione di comprare il sottostante.
Un altro utilizzo dell’RSI, inoltre, lo si ha quando l’indicatore si trova all’interno del suo range e l’indicatore “taglia” il 50; se dall’alto al basso questa è una conferma del trend decrescente, se dal basso all’alto è una conferma del trend crescente.
Oscillatore SMI Ergodic Indicator
Lo SMI Ergodic è un oscillatore identico al True Strenght Index (TSI) ma con l’aggiunta di una media mobile più lenta con il quale generare segnali di acquisto o di vendita.
Innanzitutto vediamo cos’è il TSI.
Innanzitutto va detto che, di solito, questo indicatore viene utilizzato con medie a 25 e 13 periodi ma, nello SMI Ergodic, tali medie vengono abbassate a 20 e 5. Si tratta di un indicatore costruito mettendo a rapporto degli indicatori di momentum, ossia degli indicatori costruiti come differenza tra due prezzi.
- Si calcola il momentum di oggi: il prezzo di oggi meno il prezzo di ieri;
- Si calcola la media mobile esponenziale a 20 periodi di questo momentum;
- Poi si applica una media mobile esponenziale a 5 periodi di quest’ultimo risultato.
Alla fine si mettono a rapporto il 2 e il 3 e si ottiene la TSI.
Per ottenere lo SMI Ergodic basta aggiungere a questa una media mobile esponenziale a 5 periodi della stessa per ottenere la linea più “lenta”.Come sempre un esempio rende più chiaro il tutto.
Nelle ultime giornate il FTSE MIB ha prodotto ben 2 segnali di acquisto e vendita. Nel caso del “buy” la linea veloce taglia la lenta (come in tutti gli oscillatori di questo tipo) dando un segnale di acquisto e viceversa.
Cos’ha di particolare quest’indicatore? Probabilmente il fatto che essendo una media mobile di una media mobile, di fatto, rende meno “volatile” il suo andamento e quindi produce meno segnali ma più significativi.
Oscillatore Envelope
L’envelope è uno oscillatore del tipo a bande, ossia con un prezzo superiore ed uno inferiore ad un certo valore centrale.
Il valore centrale è costituito da una media a nostro piacere mentre le due bande sono poste ad un certo valore di variabilità rispetto a questo valore: di solito si utilizza una media a 20 periodi per la media centrale e un 10% sopra e sotto questo valore per le bande. Sconsigliamo di utilizzare valori troppo piccoli perché avremmo troppi “segnali”.
I segnali, infatti, sono questi:
- quando il prezzo raggiunge la banda inferiore allora è il momento di acquistare il prezzo;
- quando il prezzo raggiunge la banda superiore di vendere.
Osserviamo questo grafico:
Come vedete quando il valore del FTSEMIB ha raggiunto i 20.000 ha toccato e anche perforato la banda inferiore e, dopo di ciò, è ritornato verso il valore medio.
Diciamo che questo oscillatore a bande può essere un valido ausilio o una conferma rispetto ad altre analisi che si possono fare su di un prezzo e, raramente, un vero e proprio strumento di trading.
L’indicatore Williams Percent Range
L’indicatore Williams Percent Range identifica dove il prezzo di chiusura si trova rispetto al range totale dei prezzi di n periodi precedenti e, in questo, è molto simile allo stocastico ma ha un valore negativo.
La formula è abbastanza semplice:
%R = [PC – H(n)] / [H(n) – L(n)] * 100
dove
PC = ultimo prezzo di chiusura;
n = numero dei periodi;
L(n) = il più basso prezzo nel corso degli ultimi n periodi;
H(n) = il più alto prezzo nel corso degli ultimi n periodi.
Questo indice ci dice, sostanzialmente, quanto un prezzo di chiusura è vicino al massimo del range degli ultimi n periodi. Sostanzialmente se, scegliendo un periodo di 14 periodi (periodo classico scelto dalla maggior parte dei trader), il prezzo di chiusura è il più alto degli ultimi 14 periodi avremo un valore di 0, se il più basso un valore di -100.
Essendo molto erratico, a nostro modo di vedere, questo indicatore andrebbe utilizzato con i grafici con periodicità mensile o settimanale, in modo da non risentire di movimenti giornalieri particolarmente violenti.
Come potete osservare finché, nel grafico mensile, l’indice non va sotto il livello di 20, il trend è rimasto rialzista; quando, invece, scende sotto i 50 si può star certi che la correzione sarà importante.
L’indicatore Trix
Il TRIX è un oscillatore formato da una tripla media mobile esponenziale del logaritmo del prezzo. La modalità di costruzione dell’oscillatore consente di beneficiare della riduzione della volatilità della media.
In altre parole una media così costruita risulta meno influenzata da movimenti bruschi dei prezzi e, quindi, una sua oscillazione oltre il valore medio (lo 0) ha un valore molto importante.
Si tratta, quindi, di un ottimo indicatore per validare una strategia di trading, specialmente le figure di inversione:
Oscillatore Average True Range
Questo indicatore è costituito semplicemente come il massimo di queste tre grandezze:
- L’attuale massimo meno l’attuale minimo;
- Il valore assoluto dell’attuale massimo meno la chiusura precedente;
- Il valore assoluto dell’attuale minimo meno la chiusura precedente;
Facendo una media a 14 giorni di questo massimo otteniamo questo indicatore.
Il suo utilizzo è abbastanza chiaro: laddove l’indicatore è molto alto il mercato è molto volatile e viceversa. Quindi, possiamo dire, che se il mercato presenta delle figure di inversione e la volatilità è alta è maggiore la probabilità di inversione.
Come vedete in questo caso è stata molto pronunciato il valore in corrispondenza dei massimi.
Oscillatore Chaikin Money Flow
Il Chaikin Money Flow (CMF) è un indicatore che serve a capire la forza di un trend.
L’oscillatore si calcola facendo la differenza tra due grandezze: la prima è data dalla differenza tra il prezzo di chiusura e il prezzo minimo, mentre la seconda tra il prezzo massimo e il prezzo di chiusura. Tale differenza è poi difesa per il range totale e ponderata per il volume.
((( Chiusura – Minimo) – (Massimo – Chiusura )) / (Massimo – Minimo )) * Volume
Quando il prezzo di chiusura si colloca oltre la metà del range giornaliero avremo che l’oscillatore sarà superiore alla sua linea di equilibrio, segnalando, di fatto una situazione di pressione al rialzo dei prezzi e viceversa.
Durante lo sviluppo di un trend rialzista il CMF dovrebbe rimanere al di sopra della sua linea di equilibrio e salire in linea con i prezzi. Se l’indicatore, invece, non segue il trend rialzista del prezzo allora siamo in presenza di una divergenza e, quindi, una riduzione della forza del rialzo. Naturalmente abbiamo l’opposto con il trend ribassista.
Oscillatore Choppiness
Questo indicatore ci aiuta nel comprendere che tipo di trend sta seguendo un certo asset.
Osserviamo questo grafico per capire:
Come vedete il titolo Electronic Arts ha avuto dei periodi di trend laterale e dei periodi di forti movimenti in una certa direzione. Questo oscillatore presenta dei valori molto alti (sopra il 60) quando l’asset si sta muovendo lateralmente (come nell’ultima parte del grafico) mentre dei valori molto bassi (sotto i 40) quando l’asset invece è in un trend crescente o discendente.
Il calcolo si basa sul massimo e sul minimo di una certa durata del prezzo: se il titolo si sta muovendo fuori da questo range l’indicatore comincia a scendere e viceversa.
Oscillatore KST
L’oscillatore KST (Know Sure Thing) è un oscillatore che si calcola in 4 fasi:
- Calcolare 4 differenti tassi di variazione per il sottostante sulla base di 3 “periodi”;
- Si fa una media mobile esponenziale di ogni tassi di variazione;
- Si moltiplica ogni media per il suo peso prospettivo (ossia i 4 scenari);
- Il risultato viene liberalizzato con un algoritmo.
Dopo di che si fa una media a 10 periodi di questo indicatore e si ottiene un oscillatore con segnale come possiamo vedere nell’esempio qui sotto:
Come per molti oscillatori abbiamo l’utilizzo sia sotto incrocio che in divergenza.
Oscillatore Parabolic SAR
Più che di un oscillatore, nel caso del Parabolic SAR, dovremmo parlare di un segnalatore di inversione della posizione.
La formula per il calcolo del Parabolic SAR è abbastanza semplice:
PSAR(t) = PSAR(t-1) + A*(EP-SAR(t-1))
dove A è il coefficiente accelleratore, EP è l’extreme point della giornata precedente.
Un Extreme Point o punto estremo è il prezzo massimo o il punto minimo raggiunto dal titolo durante un certo periodo.
Con Significant Point o punto significativo, invece, si intende la chiusura massima o minima del prezzo durante lo stesso periodo
Il coefficiente acceleratore, invece, è un valore che viene posto pari a 0,02 (2%) all’inizio del periodo, poi cresce del 2% ogni volta che si ha un nuovo Extreme Point fino ad un massimo del 20%.
Osserviamo un esempio:
Sostanzialmente quando il prezzo è in salita allora il SAR è sotto la linea del prezzo (si tratta di quella serie di puntini).
La linea (o meglio la serie di puntini) aumenta di pendenza man mano che il prezzo fa nuovi massimi.
Quando, ad un certo punto, il prezzo rallenta e “tocca” la linea SAR allora, dalla candela successiva, si crea un nuovo puntino pari la massimo estremo che si è avuto durante il trend di crescita precedente e si comincia a creare una SAR decrescente che, come nel caso precedente, dura finché il prezzo non la tocca.
Oscillatore Relative Vigor Index
Il Relative Vigor Index o RVI è stato costruito partendo dall’idea di evidenziare quando il prezzo di chiusura è più alto del prezzo di apertura e, quanto questa differenza è pari all’escursione giornaliera del prezzo (una sorta di indicatore che evidenzia il trend di colore delle candele e del corpo stesso delle candele).
La formula si calcola così:
Relative Vigor Index (RVI) = ( chiusura – apertura) / ( massimo – minimo)
Naturalmente un indicatore così fatto sarebbe troppo volatile e, quindi, se ne usa di solito una media a 10 periodi e, a sua volta, una media a 4 periodi dell’oscillare stesso per produrre segnali di inversione.
I segnali sono abbastanza chiari e come al solito quando la linea RVI attraversa la sua media dall’alto abbiamo un segnale di vendita, quando dal basso di acquisto.
Come per tutti gli oscillatori, poi, possiamo fare analisi grafica anche sul grafico del RVI.
il Bollinger %B
Le bande di Bollinger, pur molto utili nel trading, sono incapaci di offrire una percentuale precisa di quanto il prezzo sia all’interno della banda e, con questa precisa esigenza, è stato definito l’oscillatore.
Il Bollinger %B dà un’idea di come è posizionato il prezzo nell’ambito delle bande: esso infatti è costruito come rapporto avente al numeratore la differenza fra prezzo e Lower band ed al denominatore la differenza fra Upper band e Lower band.
La formula è:
Bollinger %B = (Prezzo di chiusura – Banda Inferiore) / (Banda Superiore – Banda Inferiore)
Ricordiamo, per scrupolo, che le bande sono calcolate sommando (banda superiore) e sottraendo (banda inferiore) alla media mobile, 2 volte la deviazione standard di pari ampiezza. Quindi al denominatore avremo chiaramente 4*std.
= [c-(mov(c,20,s)-s*std(c,20))] / [(mov(c,20,s) + 2*std(c,20)) – (mov(c,20,s) – 2*std(c,20))]
Pertanto:
Bollinger %B = (c – (mov(c,20,s) – 2*std(c,20))) / 4*std(c,20))
L’indicatore oscilla, quindi, fra zero e cento (anche se può uscire da questi livelli, quando il prezzo esce dalle bande!) dandoci una percentuale di quanto il prezzo è all’interno rispetto l’ampiezza della banda. Un valore sotto 0 ci dice che è uscito al di sotto della banda e che, quindi, è il momento di comprare e uno sopra 100 che il valore è uscito al di sopra e che, quindi, di vendere!
I Canali di Donchian
I canali di Donchian possono essere considerati una variante delle Bande di Bollinger ma, per costruzione sono molto più semplici.
Si tratta, sostanzialmente, di costruire una banda di oscillazione tra il prezzo minimo degli ultimi “n” giorni e quello massimo degli stessi “n”.
Di solito il valore è posto a -20 periodi rispetto al passato. Come potete vedere dal grafico sopra si tratta di uno strumento molto valido per capire quando il prezzo è in un momento di maggiore o minore volatilità. Se infatti la banda rimane della stessa larghezza per un certo periodo potete considerare che il prezzo sia in un trend laterale, mentre se la banda si allarga (in un senso o nell’altro) allora il prezzo sta premendo per una certa direzione.



