Quando si decide di fare Trading CFD, si prende atto sin da subito che i CFD sono tassati, quindi sono dei prodotti derivati soggetti a tassazione, anche se molti travisano questo aspetto. Sicuramente i CFD hanno un vantaggio fiscale rispetto alla negoziazione diretta nei mercati finanziari, per cui nonostante la tassazione conviene sempre utilizzarli.
Nonostante le imposte spesso vengano viste con scetticismo, sicuramente la scelta de CFD presenta dei buoni vantaggi, a differenze dell’acquisto diretto delle azioni in banca, per esempio.
Detto ciò passiamo a come funziona la tassazione per quanto riguarda i CFD, ci avete fatto notare che non ti trovano molte informazioni a riguardo.
Indice Contenuti
I vantaggi fiscali dei CFD
Sicuramente ci sono dei vantaggi fiscali nell’operare con i CFD.
I CFD sono dei derivati soggetti alla semplice imposta sulle plusvalenze ma mantengono l’esenzione dall’imposta di bollo anche se l’attività da voi scelta è un titolo che fa parte del Regno Unito.
Come sapete, nel Regno Unito, le cose solitamente funzionano in modo differente, ma in questo caso no.
Di solito l’imposta di bollo è pagabile allo 0.5% considerando il valore totale della vostra transazione per la vendita delle azioni.
Questo però non è applicabile per tutte quelle transazioni in CFD che non prevedono responsabilità oltre a quella dei CGT. Questo significa che si avrà più denaro a propria disposizione aprendo una posizione in CFD che comprando direttamente le azioni.
E ancora non abbiamo considerato i numerosi vantaggi del trading a margine.
Dal punto di vista fiscale conviene negoziare i CFD.
I CFD possono essere scambiati con un’efficienza fiscale molto alta quando si ha a che fare con una responsabilità fiscale grande.
Considerando l’acquisto di azioni, i CFD possono offrire di sicuro un risparmio fiscale, sappiate che per i trader che negoziano CFD in modo regolare non ci sono grandi svantaggi fiscali.
Per cui possiamo dire scegliere il Trading CFD è una soluzione più facile per tutti quei trader che lo fanno seriamente.
Per esempio la conoscenza del numero di CFD è molto importante e mette il trader a proprio agio per operare.
Così come avere un quadro chiaro di quanto si dovrebbe pagare in ogni transazione che avviene aperta sui mercati.
- Sarà sicuramente importante avere:
- un’adeguata pianificazione;
- prevedere nel modo migliore gli andamenti finanziari degli asset;
- gestire bene oneri, tasse e commissioni applicabili;
- prendere decisioni oculate.
Tutto questo inizialmente non è semplice, ma bisognerà pur iniziare da qualcosa.
Siamo sicuri che vengono tassati i CFD?
Assolutamente si.
Come già vi abbiamo detto generalmente la tassazione CFD è dello 0.5%.
Ogni operatore ha il compito di tenere sotto controllo tutte le implicazioni che possono nascere da eventuali guadagni e perdite direttamente sui mercati finanziari.
Sicuramente, quando si decide di commerciare CFD bisogna prestare molta attenzione alle leggi fiscali e agli obblighi di segnalazione all’interno dell’Italia.
Ad ogni modo se se alla ricerca di linee guida per capire come funzionano a livello fiscali i profitti e le perdite qui potresti sicuramente trovare qualcosa di utile.
Quali sono le imposte sui CFD e certificati italiani?
Con la legge di stabilità 2013 (Legge 228/2012), vogliamo informarvi che dal 3 Settembre 2013 le transazioni sui CFD, futures OTC e i certificati che faranno parte di titoli italiani saranno soggette alla Tobin Tax, equivale a dire l’imposta sulle transazioni finanziarie.
Sappiate che questa imposta verrà applicata a prescindere dal paese di residenza o dal luogo in cui nasce e si chiude una transazione.
Come è applicata l’aliquota ai CFD?
Le tabelle di seguito mostrano l’ammontare dell’imposta che solitamente viene applicata per ogni prodotto CFD commercializzato.
Di solito è tutto incluso nell’operazione che aprire, per cui il “prelievo” avverrà quando aprite una posizione, per cui non vedrete una sorta addebito vero e proprio sul conto.
Quelle che vi forniamo nella tabella sono più che altro delle “somme indicative”, per cui non prendete alla lettera questi dati, spesso sono soggette ad alcuni cambiamenti.
Cos’è e come funziona la Tobin Tax
La Tobin Tax è conosciuta come l’imposta sulle transazioni finanziarie, sicuramente l’avrete sentita chiamare anche “FTT“.
Nasce da James Tobin, premio Nobel per l’economia nell’anno 1981, il suo obiettivo era quello di penalizzare le speculazioni finanziarie.
La Tobin Tax in Italia è stata istituita con la legge di stabilità nel 2013 (Legge 228/2013, con entrata in vigore nell’1 Marzo 2013.
Questo tipo di tassazione è a carico dell’investitore che acquista e viene applicata in questi tre casi:
- Quando vengono eseguiti dei trasferimenti di proprietà di azioni e strumenti finanziari partecipativi (comma 491);
- Quando nascono dei contratti derivati e titoli che abbiano come sottostante le azioni di cui sopra (comma 492);
- Se si eseguono delle operazioni con alta frequenza (comma 495).
Su quali operazioni viene applicata la TobinTax?
In particolare nel trading online di CFD su società italiane quotate che possiedono una capitalizzazione superiore a 500 milioni di euro (sino al 30 novembre dell’anno precedente), a prescindere sia dal mercato in cui sono quotate le società , sia dal paese dal quale provengono.
L’applicazione della tassa, rimanendo sul tema delle azioni, avviene in base al saldo netto di fine giornata sullo strumento finanziario che avete deciso di negoziare.
Quindi vale per tutte quelle operazioni che ad ogni fine giornata riescono a generare dei profitti rispetto al giorno precedente.
Potete quindi intuire che la tassa non viene applicata su operazioni intraday, per cui con inizio e fine durante la stessa giornata.
L’aliquota di solito equivale allo 0,20% per tutte quelle azioni negoziate sui mercati OTC, “over counter”, non regolamentati.
E’ invece ridotta dal 50% allo 0,10% nel momento in cui i trasferimenti avvengono in mercati sottoposti a regolamentazioni.
Per maggior informazioni vi consigliamo di consultare le due tabelle qui in basso, nelle quali potete individuare tutti gli strumenti tassati.
Come vedete il calcolo per l’imposta sulle transazioni finanziarie che eseguite dipende dallo strumento che decidete di negoziare.
Il calcolo dell’imposta su strumenti finanziari dipende dallo strumento stesso che avete scelto, per esempio, la Tobin Tax non è applicabile al mercato del petrolio.
Sappiate però che ogni broker presenta delle tassazioni differenti, per cui prestate molta attenzione prima di intraprendere dei nuovi investimenti.
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