Non passa giorno che da qualche parte qualcuno non torni a parlare dei Bitcoin come di una “bolla” prossima ad esplodere e a lasciare con un pugno di mosche in mano milioni di persone che ancora credono in questa moneta virtuale.
In molti sostengono la tesi per cui il livello di prezzo dei Bitcoin (cresciuto di oltre il 750% nel solo anno 2017) non sia più sostenibile, e che il mercato stia per assistere ad un riassetto del loro valore nominale.
Molti altri, invece, parlano più catastroficamente della caduta definitiva dei Bitcoin e del loro valore di moneta spendibile, ritenendo che l’ostilità dimostrata dalla Cina e dalla Russia nei confronti delle criptovalute, sarà ben presto seguita da altri Stati ed Istituzioni monetarie.
Un tempo, quando un Bitcoin valeva solo pochi centesimi di dollari, qualche centinaio di migliaio di persone hanno creduto in questo progetto e nel giro di pochi anni sono diventati “milionari” grazie alla costante crescita del loro prezzo nominale.
Chi oggi continua a credere nelle criptovalute e nei Bitcoin, lo fa guardando al mondo del trading online, convinti del fatto che se anche il valore dei Bitcoin dovesse cessare di crescere, il mercato del trading offre altri strumenti per continuare a guadagnare con i Bitcoin.
Per quanto riguarda la possibilità che le criptomonete siano destinate a ricoprire un ruolo sempre più marcato nella vita di tutti i giorni, questo è già realtà per molti Paesi come il Canada, dove è possibile, per esempio, acquistare Bitcoin da comunissimi Bancomat (Cash machine) e spendere questi ultimi in un numero crescente di esercizi commerciali (Bar, ristoranti, supermarket, etc, etc).
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Bitcoin: entro 2 anni varrà 2 milioni di dollari… oppure niente!
E’ solo una questione di tempo; giorni, mesi, al massimo 2 anni, ed i Bitcoin (+750% nel solo anno 2017) faranno il “botto”, nel senso positivo del termine, però, raggiungendo i 2 milioni di Dollari.
Ne è convinto Giacomo Zucco, amministratore delegato di “BlockchainLab” (azienda italiana che da anni lavora con le criptomonete),
il quale è fermamente convinto che l’escalation di valore dei Bitcoin non stia per esaurirsi, ma che all’opposto il loro valore è destinato a salire ulteriormente.
«Nel 2020 – dice Zucco parlando ai giornalisti di AdnKronos – il valore d’acquisto di un bitcoin potrebbe arrivare ai due milioni di dollari.
Oppure a zero. Ritengo sia più probabile il successo del fallimento, ma il Ko definitivo può ancora avvenire e, anzi, ha ancora una probabilità non trascurabile».
Milanese, 34 anni, laureato in Fisica, Zucco guida un gruppo di ragazzi e ragazze impegnati su diversi progetti riguardanti le criptomonete, offrendo a privati e imprese le necessarie competenze per lavorare in questo ambito.
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Ci teniamo a ricordare agli utenti che gli Exchanges NON sono Regolamentati, non esistendo Enti regolatori sulle Criptovalute. Il nostro consiglio è di investire in Criptovalute attraverso le piattaforme di trading sopra riportate, come ad esempio eToro e XTB essendo Regolamentate e Sicure.
Se consideriamo che nel solo anno che sta per concludersi (2017) il Bitcoin è passato da 580 a oltre 6.000 dollari, le tesi di Zucco diventano molto interessanti da seguire.
L’idea di Zucco e del suo Team di esperti è ben strutturata, per niente superficiale. Da anni la “Blockchainlab” monitorizza i Bitcoin e le principali criptovalute. «Abbiamo già assistito in passato – ricorda Zucco – allo scoppio di alcune bolle speculative legate alle cripto-monete, ma poi tutto è continuato tutto come prima: a 260 dollari, a 1.200.
Non è escluso che ce ne possano essere altre: può essere ora, può essere a 10.000 dollari, o chissà quando.
Il punto è che il valore dipende dalla domanda e dall’offerta. L’offerta di Bitcoin è limitata: se la domanda sale il prezzo non può che salire, se la domanda va a zero, perché si scopre che tutte queste criptovalute sono inutili, il prezzo va chiaramente a zero».
I Bitcoin, sappiamo, non sono illimitati
L’estrazione del 96% dei Bitcoin, si calcola, è destinata ad esaurirsi nel 2029, momento nel quale circoleranno poco meno di 18 milioni di Bitcoin.
Il ciclo estrattivo di Bitcoin è strutturato in maniera tale che vengano estratti 210.000 blocchi ogni ciclo (4 anni) e che i blocchi si dimezzino automaticamente alla fine di ogni ciclo (105.000, 52.000, 26.000, etc, etc).
Il totale complessivo di Bitcoin in circolazione si avrà, probabilmente, nel secolo prossimo, lasciando all’intero impianto dei Bitcoin un alone di incertezza che probabilmente ne frena l’affermarsi su larga scala in tempi brevi, sistema che non offre comunque certezze assolute di tenuta.
«Personalmente – continua ancora Giacomo Zucco – credo che un fallimento dei bitcoin sia ancora possibile per quanto improbabile, ma dubito fortemente che, se i bitcoin fallissero, possa affermarsi una cripto-moneta alternativa».
Sappiamo, infatti, che di monete alternative ai Bitcoin ne esistono migliaia, ognuna con una propria valenza e proprie caratteristiche.
Tra queste spiccano senz’altro Litecoin e Ripple, due criptomonete largamente diffuse ed intorno alle quali ruotano moltissimi capitali.
Sempre secondo Zucco,
«al momento il lavoro tecnico serio è solo quello che viene fatto su Bitcoin:
le altre iniziative sono per il 99% marketing, prive di serietà tecnica alle spalle. Allo stesso modo, per fare una similitudine con un’altra grande rivoluzione tecnologica, se si guarda alle alternative a internet e all’http si nota che non sono serie, a parte poche eccezioni».
Bitcoin è la criptomoneta che più di tutte si è affermata nel corso di questi anni, resistendo ad attacchi sistemici che hanno sortito una sorta di effetto contrario, affermando la valenza e la consistenza dei Bitcoin rispetto tutte le altre valute digitali.
Per concludere, dice Zucco,
«l’affermazione di un’alternativa a discapito della moneta principale ha una probabilità di realizzazione bassissima: «Che bitcoin aumenti tantissimo il suo valore e uccida tutte le altre criptovalute, è molto probabile; ma se bitcoin fallisce, trascina con sé sul fondo anche tutte le altre».



