Video: La Leva finanziaria

Il 77% dei conti degli investitori al dettaglio perde denaro quando fa trading di CFD con questo fornitore. Dovresti considerare se tu puoi permetterti di correre il rischio elevato di perdere i tuoi soldi.
Gli investimenti in criptovalute sono altamente volatili e non regolamentati in alcuni paesi dell’UE. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbero essere applicate imposte sui profitti.
Con il concetto di leva finanziaria si fa riferimento a quel fenomeno che consente di “amplificare” gli effetti economici di un investimento. Proprio come la leva in senso stretto, applicando la leva finanziaria si riescono ad ottenere guadagni (o perdite) superiori a quelle che sarebbero possibili senza la leva.
Facciamo un esempio molto semplice:
Poniamo di avere € 1.000 da investire in un’azione che ha un prezzo di € 500. Volendo investire tutto potrei comprare 2 azioni.
Ora se il prezzo di questa azione salisse del 10% il suo valore diventerebbe € 550 (500 x 1,10). Quindi le mie due azioni mi darebbero un valore complessivo di € 1.100 (proprio quel 10% di valore in più). Fin qui tutto chiaro.
Ma se avessi solo € 100?
Potrei chiedere un prestito di € 900 dalla banca e investire la stessa somma. Così, nel caso di prima di rivalutazione del 10%, avrei sempre € 1.100. Poniamo che io debba restituire alla banca i soldi con il 3% di interessi. Alla banca dovrei ridare € 900 x 1,03 = € 927. A me ne rimarrebbero € 173. Abbiamo quindi avuto un rendimento di € 173/€ 100 -1 = 73%.
Questo è un po’ quello che succede con la leva.
Rischioso? Sì… ma se fatto con la testa è redditizio.
Sapete che anche le banche operano con la leva?
Le banche operano investendo, per la maggior parte, denaro che non è il loro ma prestato dalla clientela stessa! Guarda qui sopra il bilancio semplificato (vero!) di una grande banca italiana. Se vedete il Patrimonio del Gruppo (ossia quanto hanno investito i proprietari ossia gli azionisti) è di circa 60 miliardi di €.
Se guardate, invece, i crediti verso clientela (ossia i mutui che la banca eroga e su cui guadagna) sono ben 470 miliardi di €. Il resto del denaro che le banche prestano viene da… noi stessi!
Infatti le banche “usano” i vostri depositi o i soldi che avete investito comprando titoli della banca per prestarli.
E’ il lavoro della banca questo, non vi deve stupire. Però, come vedete, anche qui è presente un concetto di leva.
Esistono altri modi, però, di creare leva finanziaria. Il più semplice, sui mercati, è tramite l’utilizzo di derivati. Un derivato è un prodotto finanziario il cui valore “deriva” da quello di un’altra grandezza.
Di derivati ne esistono tantissimi come abbiamo già visto. Vi facciamo un paio di esempi per capire come, grazie a questi strumenti, si può sfruttare la leva finanziaria per moltiplicare le nostre possibilità di guadagno.

Dati Patrimoniali
I Futures
Facciamo l’esempio di un’azione Eni:
Quotazione del titolo azionario Eni:

Quotazione Titolo Eni
Prezzo del Future Eni con scadenza Giugno 2020:

Prezzo Future Eni
Comprare l’azione ha un costo pari a quello de l’azione stessa, ossia € 13,636. Con il Future, invece, si compra l’obbligo ad acquistare o vendere ad un certo prezzo. Nel nostro caso sarete obbligati a comprare o vendere l’azione Eni a giugno 2020 ad un prezzo di 13,40.
In questo caso, poi, si vede che c’è scritto “Pysicical”; significa che, a giugno 2020, se siete acquirenti ricevere il titolo Eni se, invece, siete venditori del Future dovrete prima comprare il titolo (al prezzo di mercato) e poi rivenderlo a 13,40.
Spesso, in realtà, nei future non c’è la cosiddetta “Physical Delivery” (consegna fisica) del sottostante; molto spesso chi compra o vende future non lo fa per avere il sottostante ma solo per “speculare” o per “coprirsi” dal rischio.
Ad esempio se ho comprato il titolo Eni tanti anni fa a 13,40 e ho paura che, da qui a Giugno 2020, il prezzo mi possa scendere sotto questo livello potrei vendere questo future. Nel caso in cui il prezzo scendesse sotto questo livello io avrei il diritto di venderlo comunque a quel prezzo!
Perché esiste la leva su questo prodotto? Perché per acquistare o vendere un Future occorre versare un margine iniziale e, nel caso il mercato andasse male per la vostra posizione, dei margini ulteriori (le cd “margin calls”).
Questa “garanzia” che voi versate è molto più piccola dell’importo del sottostante del derivato.
Ad esempio per un Future su 500 azioni voi non dovrete versare €6.818 (500 x 13,636) bensì una percentuale di questa somma che, solitamente, non supera il 10%.
Le opzioni
Le opzioni, se possibile, hanno ancora più leva. Infatti nell’opzione si acquista il “diritto” di comprare o vendere qualcosa. Quindi, sullo stesso titolo Eni.
In questa tabella vedete le reali quotazioni di opzioni per Giugno 2020 sul titolo Eni. Se guardate nella riga in mezzo vedete come lo Strike è 14. Lo strike è il prezzo a cui avete bloccato l’acquisto o la vendita del titolo Eni.

Scadenza Titolo Eni
Così comprando una “call” sul titolo Eni avete comprato il diritto ad acquistare ENI nel giugno 2020 pagando circa 39 centesimi.
Quindi se a Giugno 2020 il prezzo di Eni fosse superiore a 14, eserciterò l’opzione e comprerò a 14 una cosa che vale di più potendola immediatamente rivendere.
Poniamo che Eni sia arrivata a 15.
(15-14) = €1 di guadagno su un investimento di circa 39 centesimi. Mentre, se aveste comprato l’azione, il vostro guadagno in percentuale sarebbe stato di €1/€14 = 7%.
Quindi la differenza è enorme!
Certificate for Difference
I certificate for difference, di cui vi abbiamo già parlato (Video Tutorial CFD), sono appunto quanto di più simile ci sia ad un future o a un’opzione. Con un meccanismo molto più semplificato però il concetto è il medesimo.
Non state comprando il sottostante ma solo la differenza di prezzo del sottostante e, quindi, non avete bisogno di investire tutta la somma necessaria ad acquistarlo.
Il meccanismo di leva qui non dovete calcolarlo però perché è già evidenziato dal broker.
Se volete approfondire il tema andate sul nostro tutorial sull’argomento!
A presto!
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Gli investimenti in criptovalute sono altamente volatili e non regolamentati in alcuni paesi dell’UE. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbero essere applicate imposte sui profitti.



